Tra i sentieri delle fiabe
a cura di Angelica Pellarini
di Francesca Ravazzolo e Viviana Marongiu,
musiche di Alberto Cara
Tanto tanto tempo fa, nel mezzo della Foresta dei Suoni, c’era un enorme castello dove vivevano sette fratellini e sorelline davvero speciali perché non parlavano, ma emettevano suoni dolcissimi e melodiosi che trasmettevano serenità a tutta la Foresta.
Custodivano un preziosissimo e magico anello verde che aveva il potere di preservare l’armonia nel castello. I fratellini erano molto diversi tra loro e avevano nomi che rispecchiavano alla perfezione il loro carattere.
Dodò era un dormiglione di prima categoria. Rerè si credeva la regina del castello e portava in testa una corona di fiori. Mimì invece era molto timida e paurosa: era la vittima preferita degli scherzi del fratellino Fafà, che si travestiva sempre da fantasma e la spaventava moltissimo. Solsol con la sua disciplina da soldato metteva tutti in riga, facendoli marciare a tempo. Poi c’era Lalà, la più bella e spensierata, che cantava allegra e infondeva a tutti il buonumore. Infine c’era Sisì, il più obbediente dei fratelli, che faceva tutto quello che gli altri gli chiedevano.
Non lontano dal castello, in una grotta buia e fredda, abitava la strega Discordia: era piuttosto bassa, aveva una folta chioma di capelli grigi sempre scompigliati, i denti neri e un grosso naso a patata. Viveva in solitudine e detestava profondamente la bella musica e l’armonia che risuonavano sempre più forti dal castello.
Un giorno la strega, esausta, architettò un piano per rubare l’anello e porre fine a quella pace armoniosa. Decise di agire di notte: si intrufolò nel castello mentre tutti dormivano e riuscì a sfilare ingegnosamente l’anello dalla mano di Lalà. Lo mise poi al sicuro in un vecchio scrigno arrugginito ed esclamò: “Finalmente l’anello magico è mio! D’ora in poi nel castello regneranno soltanto caos e discordia!”. Si affacciò quindi alla finestra, curiosa di vedere cosa sarebbe successo di lì a poco.
Era ormai l’alba. Come sempre Solsol si svegliò e andò a chiamare Sisì che, stranamente, rifiutò di alzarsi disobbedendo al fratello. I due cominciarono a litigare: facevano un tal baccano che si svegliò perfino Dodò il dormiglione! Rerè rincorreva Fafà, mentre Mimì la timidina girava per il castello a gran voce urlando talmente forte da far tremare i vetri delle finestre! Infine si svegliò anche Lalà. Uscì dalla sua stanza e fu travolta da un frastuono tremendo: le voci dei suoi fratellini, anziché fondersi armoniosamente come sempre, stonavano vergognosamente tra loro. Nel castello regnava un disordine assordante.
Lalà realizzò allora che non aveva più l’anello al dito… qualcuno doveva averlo preso! Ecco perché nel castello non c’era più armonia. Lalà, disperata, decise di rivolgersi al Grande Maestro della Foresta dei Suoni che aiutava sempre chi era nei guai. Il Maestro, porgendole una strana bacchetta a punta, le disse: “Questa bacchetta potrà aprire lo scrigno dove la Strega ha riposto l’anello, ma dovrai usare le tue doti per capire come farla funzionare! Avrai solo tre possibilità. Buona fortuna!”
Lalà ringraziò, prese la bacchetta e corse verso la grotta della strega Discordia, indaffarata in giardino a mescolare intrugli in un grande pentolone. Approfittando della distrazione della strega, entrò nella grotta e trovò subito lo scrigno che aveva una strana serratura a forma di chiave di violino.
Senza perdere tempo Lalà prese la bacchetta e provò a inserirla con forza per aprire la serratura, ma questa non si mosse di un millimetro. Provò allora a utilizzare la bacchetta come leva per forzare la serratura: per poco non si spezzò. Aveva un’ultima possibilità.
Lalà iniziò a tremare sentendo che i passi della strega si facevano sempre più vicini e all’improvviso ebbe un’illuminazione. Prese la bacchetta in mano, si riempì i polmoni d’aria e a gran voce intonò un lunghissimo suono: “LAAAAA”.
La bacchetta iniziò a deformarsi e a prendere la forma di una chiave di violino che entrò perfettamente nella serratura dello scrigno e lo aprì! Lalà, felicissima, prese l’anello e, in men che non si dica, un vortice stonato risucchiò la strega Discordia dentro lo scrigno arrugginito!
Lalà, con l’anello nuovamente al dito, si precipitò dai suoi fratelli. Il castello era già in festa: Lalà fu accolta con un’esultante marcia trionfale e incoronata dai fratelli “Principessa” della Foresta dei Suoni. Tutti insieme decisero che, per rendere omaggio alla Principessa Lalà, ogni mattina avrebbero intonato in coro quel fatidico “LAAAAA” che aveva riportato l’armonia e la pace al castello. Da quel momento la Principessa Lalà e i suoi fratellini vissero per sempre felici e in armonia nella Foresta dei Suoni.