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12 Avrîl 2018

Non cercate Larsson qui

MAISENZAPERLAFRIULI A CURA DI SARA ROSSO

Oggi vi parlerò di una resurrezione. O almeno di qualcosa di simile. Il decesso, purtroppo, è vero ed è quello di Stieg Larsson. Dopo la sua morte, viene pubblicata la "Trilogia di Millennium". Milioni di copie vendute, trasposizioni cinematografiche... insomma un successo mondiale come pochi. Quando esce in Italia "Uomini che odiano le donne" (il primo volume della trilogia), rimango folgorata, nonostante la mia scarsa propensione per gli autori scandinavi. Tra il 2007 e il 2009 escono anche gli altri due volumi che leggo avidamente, conscia del fatto che non ce ne sarà un quarto. E INVECE NO. Nel 2015 esce "Quello che non uccide" e nel 2017 "L'uomo che inseguiva la sua ombra" Marsilio ed. Un giornalista svedese, t a l David Lagerkrantz si azzarda a raccogliere la penna lasciata cadere così bruscamente dall'amatissimo Larsson. Immagino che tanti come me abbiano accolto questa "resurrezione" di Millennium con molto scetticismo, immaginandola come l'ennesima furbata editoriale per pubblicare un inutile sequel di una storia così tanto amata. E invece no. Con mia grande sorpresa, dalle pagine di Millennium 4 e 5 (questi sono infatti i sottotitoli dei due volumi), riemergono Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander e molti degli altri personaggi che avevano popolato i libri precedenti, in tutto il loro splendore, come si usa dire in questi casi. Riemergono, dicevo, in un certo qual modo diversi da quelli di Larssen. Blomkvist risulta meno protagonista e Lisbeth è in qualche modo più consapevole. Da qualche parte ho letto che la Lisbeth di Larsson era una specie di Pippi Calzelunghe 2.0. Qui, a mio avviso, non è così. Lei non ha più quasi nulla dell'adolescente "nera": è sicuramente ancora problematica, ma è come se fosse cresciuta, "compiuta". Per alcuni aspetti, ancora più affa- scinante. I due libri sono collegati l'uno all'altro dalle vicende di un b a m b i n o autistico a cui Lisbeth, nel primo volume… ma non vi dirò di più. Andate a leggere. E se iniziate il libro, sappiate che richiuderlo non sarà cosa facile, sia per la storia, sia per il tratto narrativo, agile e scorrevole. E ai fan di Stieg dico: "Non cercate Larsson qui. Questa è un'altra storia. Leggete senza pregiudizi. Secondo me, non ve ne pentirete".

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